10 curiosità su Bastardi Senza Gloria, il film diretto da Quentin Tarantino e con un cast stellare guidato da Brad Pitt.
Uscito nel 2009, Bastardi senza gloria (titolo originale Inglourious Basterds) è uno dei film più ambiziosi e stilisticamente distintivi di Quentin Tarantino, noto per la sua capacità di mescolare generi cinematografici, e che stavolta prende la Seconda Guerra Mondiale e la piega del revisionismo storico per creare un’opera che non solo racconta una storia di vendetta e giustizia, con una visione spregiudicata e fuori dagli schemi. Il film si distingue per l’intensa carica drammatica dei suoi protagonisti, ma anche per l’ironia, la violenza stilizzata e i dialoghi ricercati che sono ormai il marchio di fabbrica di Tarantino.
Il film è strutturato in capitoli che alternano momenti di tensione psicologica, azione frenetica e violenza spietata, e racconta la storia di un gruppo di soldati americani di origine ebraica, i “Bastardi”, guidati dal carismatico Aldo Raine (Brad Pitt), impegnati in missioni di sabotaggio contro l’esercito nazista. La trama si intreccia con quella di Shosanna Dreyfus (Mélanie Laurent), una giovane francese sopravvissuta a una strage compiuta dai nazisti, che, a sua volta, trama vendetta contro i membri del regime.
Tarantino, con la sua solita audacia, non si limita a narrare un episodio di resistenza contro il nazismo, ma gioca con la storia, la mescola con la finzione, e la reinventa in un finale che è tanto catartico quanto esplosivo. Bastardi senza gloria è anche un film che gioca con le aspettative del pubblico, facendo uso di più lingue, personaggi e colpi di scena che spaziano dalla tensione alla violenza sanguinolenta, il tutto condito da dialoghi che non sono mai banali, ma veri e propri monologhi da far strabuzzare gli occhi.
Il film ha avuto un successo immediato sia di critica che di pubblico, con particolare attenzione all’interpretazione di Christoph Waltz, che ha conquistato l’Oscar come miglior attore non protagonista per il suo ruolo di Hans Landa, il perfido colonnello nazista. Il cast stellare, la colonna sonora memorabile e la narrazione unica hanno fatto di Bastardi senza gloria una delle pellicole più amate e discusse degli ultimi anni.
Ora, esploreremo 10 curiosità che offrono uno sguardo più approfondito sul making of di questa opera straordinaria, rivelando dettagli dietro le quinte e segreti che potrebbero sorprendervi, rivelando quanto Tarantino abbia posto cura in ogni aspetto del film.
1. La sceneggiatura è stata scritta in soli 10 giorni
Tarantino è noto per la sua prolificità e per il suo approccio istintivo alla scrittura, ma il fatto che Bastardi senza gloria sia stato completato in appena 10 giorni è particolarmente impressionante. Durante quel periodo, il regista si trovava sotto una forte pressione creativa, poiché voleva raccontare una storia che fosse sia una rivisitazione della Seconda Guerra Mondiale che un omaggio ai film di guerra italiani e agli spaghetti western. La sceneggiatura è stata scritta a mano, proprio come accadeva nei suoi primi lavori, e la rapidità con cui l’ha scritta ha anche influito sulla freschezza e sull’immediatezza del tono del film.
2. L’ispirazione dal cinema di guerra italiano
La fascinazione di Tarantino per il cinema italiano, in particolare per i film di guerra degli anni ’60 e ’70, si nota chiaramente in Bastardi senza gloria. Pellicole come La grande guerra (1959) di Mario Monicelli e le varie versioni “spaghetti” del genere war hanno ispirato il regista. Inoltre, l’uso della violenza grafica e la componente di satira politica che permeano il film sono una chiara reminiscenza della tradizione del cinema di exploitation italiano. La scelta di un cast internazionale e multilingue è un altro tributo al cinema europeo, che ha spesso utilizzato attori e lingue diverse per dare un tono universale e più “grezzo” ai suoi film.
3. Brad Pitt, l’insolito leader dei Bastardi
Brad Pitt ha lavorato a stretto contatto con Tarantino per definire il suo personaggio, Aldo Raine, un “hillbilly” di origini appalachiane, la cui grinta e il cui accento sono al limite del caricaturale. Pitt, per entrare nel personaggio, ha studiato il dialetto del Sud degli Stati Uniti e ha insistito su alcune battute del suo personaggio per renderle ancora più ironiche e memorabili. Il suo approccio da “comico” ha bilanciato la tensione della storia, creando un contrasto affascinante tra il suo personaggio e i “cattivi” del film, che interpretano i nazisti con grande serietà. Pitt, inoltre, ha portato sul set un’energia che ha ispirato il resto del cast, contribuendo a creare una dinamica di gruppo unica.
4. L’uso delle lingue
Tarantino ha voluto che i dialoghi del film fossero il più possibile autentici, quindi ha scelto di mantenere le lingue originali dei vari personaggi. Mentre i “Bastardi” parlano principalmente in inglese, il colonnello Hans Landa, interpretato da Christoph Waltz, alterna tra tedesco, francese e inglese, con l’intento di creare un personaggio che fosse davvero un maestro nell’uso delle lingue, come un abile manipolatore. Inoltre, il francese è ampiamente utilizzato in tutta la parte ambientata in Francia, dove il film prende piede, e questo approccio poliglotta contribuisce a rendere l’atmosfera più realistica, ma anche straniante, creando una netta separazione tra i “buoni” e i “cattivi” e intensificando il conflitto.
5. Christoph Waltz: il ruolo che gli ha cambiato la carriera
La performance di Christoph Waltz come Hans Landa è stata acclamata dalla critica per la sua raffinatezza, intelligenza e la capacità di interpretare un personaggio che riesce a essere tanto affascinante quanto spietato. Waltz, che all’epoca non era ancora una star internazionale, ha ammesso che la sua preparazione per il ruolo è stata meticolosa. Tarantino lo ha scelto dopo averlo visto in una serie televisiva tedesca, riconoscendo in lui la capacità di mescolare ironia e crudeltà. L’attore ha portato una certa leggerezza nel ruolo, facendolo sembrare quasi come un gioco di intelligenza. Il risultato è stato un colonnello Landa che riesce a far sentire ogni spettatore inquieto e coinvolto, nonostante la sua personalità apparentemente affabile.
6. Un cast eccezionale di attori
Oltre a Brad Pitt e Christoph Waltz, il film vanta un cast composto da attori provenienti da diverse scuole cinematografiche. Mélanie Laurent, nel ruolo di Shosanna Dreyfus, la giovane sopravvissuta alla strage nazista, ha interpretato un personaggio che trasmette dolore, rabbia e voglia di vendetta. Eli Roth, che ha interpretato il “Bear Jew” Donny Donowitz, è anche stato coinvolto come produttore esecutivo, portando un certo “carattere” e una fisicità unica alla sua parte. Michael Fassbender, che interpreta il tenente Archie Hicox, si è rivelato perfetto nel ruolo di un soldato inglese con un’educazione teatrale e una certa classe aristocratica. Il cast di supporto, tra cui Diane Kruger e Till Schweiger, ha contribuito a rendere il film ancora più dinamico e variegato.
7. La scena dell’incontro nella locanda
La locanda, situata in un angolo sperduto della Francia, diventa il cuore pulsante del film, dove la tensione cresce in modo graduale, fino a esplodere in una serie di eventi imprevedibili. La scena di interrogatorio tra Landa e il contadino francese, con il famoso dialogo che ruota attorno alla “conchiglia di latte”, è uno dei momenti più iconici del film. Tarantino ha lavorato con l’attore tedesco, Michael Fassbender, per costruire questa scena come un gioco di tensione e strategie. Il “colpo di scena” che culmina in un massacro totale, e il successivo montaggio che ne segue, dimostrano la maestria di Tarantino nel manipolare il ritmo e nel mescolare dialoghi taglienti con azioni violente.
8. L’armonia tra musica e immagini
Tarantino è sempre stato un maestro nell’abbinare la musica alle immagini, e in Bastardi senza gloria non fa eccezione. La colonna sonora include brani che spaziano da composizioni di Ennio Morricone, come il tema di “Un uomo, un cavallo, una pistola”, a pezzi rock di David Bowie, fino a classici del jazz. Ogni brano è scelto per enfatizzare una specifica atmosfera o emozione, dalla tensione psicologica alla liberazione violenta. La scena finale, con il brano “Cat People” di David Bowie in sottofondo, è un esempio perfetto di come Tarantino possa usare la musica per completare l’evoluzione del personaggio di Shosanna.
9. Un finale alternativo
Il finale di Bastardi senza gloria è volutamente fantasioso, lontano dalla realtà storica. Invece di seguire la verità storica, Tarantino sceglie di immaginare una conclusione in cui i “Bastardi” riescono a fare esplodere il teatro e a eliminare i vertici del nazismo, cambiando la storia. Questo approccio è tipico del regista, che non ha mai avuto paura di ribaltare la realtà per servire la propria visione cinematografica. La scelta di far “uccidere Hitler” in un modo così spettacolare è una dimostrazione della volontà di Tarantino di mescolare il mito e la realtà per creare una narrazione che sia, prima di tutto, un intrattenimento.
10. Un omaggio al cinema di exploitation
Tarantino ha sempre amato il cinema di exploitation, un genere che mescola azione, violenza, e elementi grotteschi. In Bastardi senza gloria, l’elemento di vendetta e di violenza eccessiva è trattato come un’opera di pura fantasia, un gioco catartico che esamina la psicologia dei personaggi attraverso il dolore inflitto agli altri. La violenza, in questo contesto, non è gratuita, ma serve a rafforzare il messaggio e a costruire l’evoluzione dei protagonisti. Il film ha anche una struttura che richiama quella dei pulp movie e dei film di guerra anni ’60 e ’70, con l’uso di flashback, narrazione non lineare e personaggi eccentrici.
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Emanuela Giuliani