(L-R): Tina Fey as Ariadne Oliver, Michelle Yeoh as Mrs. Reynolds, and Kenneth Branagh as Hercule Poirot in 20th Century Studios' A HAUNTING IN VENICE. Photo by Rob Youngson. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Assassinio a Venezia, la recensione: Un Giallo Soprannaturale che Rinnova Poirot

La recensione di Assassinio a Venezia, il nuovo adattamento di Kenneth Branagh ni cinema italiani dal 14 settembre.

Dopo il successo di Assassinio sull’Oriente Express (2017) e Assassinio sul Nilo (2022), Kenneth Branagh torna ancora una volta nei panni del celebre detective Hercule Poirot in Assassinio a Venezia, un thriller inquietante che mescola il genere giallo con l’elemento soprannaturale. Come nei precedenti film, Branagh è anche il regista e il produttore, continuando a dirigere la sua visione del mitico personaggio creato da Agatha Christie. Questo nuovo capitolo, che si distacca dalle trame più tradizionali della Christie per entrare in territori decisamente più misteriosi e spettrali, debutterà nelle sale italiane il 14 settembre 2025.

Scritto da Michael Green, candidato all’Oscar® per il suo lavoro su Logan – The Wolverine, il film è tratto dal romanzo di Agatha Christie Poirot e la strage degli innocenti, pubblicato nel 1969. Tuttavia, come si evince dai primi dettagli, Assassinio a Venezia prende delle licenze creative significative, rimanendo però fedele alla sostanza del romanzo originale. Il brillante cast comprende attori del calibro di Kyle Allen, Camille Cottin, Jamie Dornan, Tina Fey, Jude Hill, Ali Khan, Emma Laird, Kelly Reilly, Michelle Yeoh e Riccardo Scamarcio, che arricchiscono ulteriormente questa avventura avvolta nel mistero.

Assassinio a Venezia, la storia

(L-R): Riccardo Scamarcio as Vitale Portfoglio and Kenneth Branagh as Hercule Poirot in 20th Century Studios' A HAUNTING IN VENICE. Photo by Rob Youngson. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

La storia si sviluppa nella notte della vigilia di Ognissanti, in una Venezia misteriosa e decadente, nel periodo del secondo dopoguerra. Il celebre detective Hercule Poirot, ormai in pensione e in esilio volontario, vive una vita di riflessione, lontano dalla frenesia delle investigazioni. La guerra e le atrocità che ha visto durante gli anni più bui della sua carriera lo hanno costretto a dire addio alla sua vita di investigatore. Ormai dedito al suo ritiro, Poirot cerca di mantenere la mente occupata, ma inevitabilmente è ancora tormentato dai crimini e dai fantasmi del passato.

La situazione prende una piega inaspettata quando una vecchia amica di Poirot, Ariadne Oliver (interpretata da Tina Fey), scrittrice di gialli di fama mondiale, lo visita e lo invita a partecipare a una seduta spiritica, promettendo che non si tratta di un caso di crimine. Nonostante il suo scetticismo, Poirot cede alla curiosità e accetta, venendo coinvolto in una seduta in un palazzo affacciato sul Canal Grande, dimora della famosa cantante lirica Rowena Drake (Kelly Reilly). Il palazzo è inquietante e carico di atmosfera, un luogo dove la morte sembra sospesa nell’aria. Ma quando uno degli ospiti muore in circostanze misteriose, tutti i presenti diventano sospettati. Poirot si ritrova così a investigare su un omicidio che sembra trascendere la realtà, sospeso tra il mondo dei vivi e dei morti.

Assassinio a Venezia, una trasposizione personale e inquietante

(L-R): Rowan Robinson as Alicia Drake and Kelly Reilly as Rowena Drake in 20th Century Studios' A HAUNTING IN VENICE. Photo courtesy of 20th Century Studios. © 2023 20th Century Studios. All Rights Reserved.

Kenneth Branagh e Michael Green, già noti per la loro collaborazione nei due precedenti film della saga, hanno scelto di esplorare un terreno più oscuro e inquietante con Assassinio a Venezia. Se nei film precedenti la storia era rimasta più vicina alla tradizione del giallo classico, in questa nuova incarnazione si fanno sentire forti influenze soprannaturali, con l’incorporazione di un tema che riguarda la possibilità dell’esistenza dell’aldilà, dei fantasmi e delle presenze che non appartengono più al mondo dei vivi. Branagh ha dichiarato di essersi ispirato, in particolare, a racconti come L’ultima seduta spiritica di Agatha Christie, pur facendo una trasposizione che si discosta significativamente dal romanzo originale.

La scelta di ambientare la vicenda a Venezia, piuttosto che nella campagna inglese come nel libro, non è solo una questione geografica, ma una decisione narrativa che trasforma completamente il tono della storia. La città lagunare, con le sue calli strette e i suoi canali avvolti dalla nebbia, diventa un personaggio a sé stante, contribuendo all’atmosfera spettrale e claustrofobica che pervade l’intero film. La scena dell’omicidio si svolge durante una tempesta, con un susseguirsi di eventi che mettono alla prova la sanità mentale dei protagonisti e la credibilità stessa della razionalità.

Il Poirot che Kenneth Branagh porta sullo schermo in Assassinio a Venezia è un uomo che sta affrontando i fantasmi del passato e che si trova diviso tra la razionalità che lo ha sempre contraddistinto e la crescente convinzione che qualcosa di oscuro e inafferrabile stia accadendo attorno a lui. La sua passione per la logica e l’ordine è messa a dura prova dal contatto con l’irrazionale e con l’inspiegabile, alimentando una tensione che cresce durante l’intero corso della trama. Questo Poirot è un uomo che non può più ignorare il peso della morte, che ha visto molte volte, né l’ombra dei defunti che lo perseguitano nei suoi sogni.

La grande forza del film risiede proprio nell’intensificare questa contrapposizione interiore di Poirot. Il detective belga è in lotta con se stesso e con l’idea che l’aldilà possa davvero esistere, una lotta che assume una dimensione universale, capace di far riflettere lo spettatore sulla sua stessa relazione con la morte e l’ignoto.

Assassinio a Venezia è un film che, pur restando fedele allo spirito dei romanzi di Agatha Christie, si evolve in una direzione più audace e personale. Il mix di giallo e horror soprannaturale è realizzato con grande maestria, riuscendo a mantenere il coinvolgimento e la suspense tipiche del genere. Branagh dimostra di essere un regista capace di sorprendere e innovare, offrendo un’esperienza cinematografica che si distingue dalla tradizione dei film gialli classici. La sua versione di Poirot è più profonda e tormentata, e il film non teme di esplorare temi esistenziali come la morte, il destino e la possibilità che qualcosa oltre la nostra comprensione possa esistere.

L’approccio tematico più oscuro potrebbe non piacere a tutti i fan di Christie, ma la qualità della scrittura, delle interpretazioni e della regia rende Assassinio a Venezia un’esperienza cinematografica avvincente e indimenticabile, che, sebbene diversi dalla storia originale, rispetta appieno il fascino della narrativa di Christie, regalandoci una nuova e sorprendente lettura di uno dei detective più amati della letteratura.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

7


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