“Anna”: il regista Niccolò Ammaniti racconta il distopico racconto della serie Sky Original

“Anna”: il distopico racconto della serie Sky Original

“Anna”: il distopico racconto della serie Sky Original

I segreti, le meraviglie e gli orrori del mondo senza adulti di “ANNA”, una Sicilia grande quanto un intero continente, da cui provare a scappare, oltre il mare, nella speranza di un mondo nuovo, si svelano finalmente negli episodi della serie Sky Original di Niccolò Ammaniti tutti disponibili dal 23 aprile on demand su Sky, in streaming su NOW, e su Sky Atlantic, che per tre settimane ogni venerdì dalle 21.15 proporrà due episodi della serie.

La serie è prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Mieli con Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, in coproduzione con ARTE France, The New Life Company e Kwaï. Fremantle è il distributore internazionale.

“Anna”: il regista Niccolò Ammaniti racconta il distopico racconto della serie Sky Original

“Sono molto orgoglioso di essere qui perché proporre una serie di questa qualità e altezza non è mai banale. E’ figlia di un percorso intrapreso da Sky sulla serialità televisiva sviluppata diciamo tanto larghezza quanto in lunghezza, proprio come lo è ‘Anna’ e l’universalità della storia che racconta che va oltre la narrazione convenzionale” – dichiara Nicola Maccanico per Sky rompendo il ghiaccio e dando inizio all’incontro virtuale avvenuto in occasione della presentazione della serie – “Niccolò ha il dono di raccontare storie che non sembrano universali ma che in realtà lo sono grazie alle persone protagoniste, alle relazioni umane mostrate e al modo di dare vita alle emozioni nel corso dell’arco narrativo dei vari episodi. Poi per noi un altro elemento d’interesse è stato anche la complessa storia dei grandi e dei piccoli, che mette in scena un mondo nel quale i piccoli sono costretti a crescere in velocemente”.

“Questa è la nostra seconda collaborazione con la coppia lavorativa Ammaniti – Manieri dopo il successo de ‘Il Miracolo’, che per noi è stata una sfida considerando il genere poco trattato in Italia, ma Niccolò è uno dei pochi che sa come riscrivere le regole e, da autori, hanno lavorato su una serie piena di distopia. Una serie più vera ambientata in un luogo molto più reale nonostante le distopie presenti, che di solito vengono calate in altre ambientazioni” – aggiunge Gianani della Wildside – “Avevamo tutti un’enorme fiducia nei confronti di Niccolò come regista, perché ha un alto tasso di immaginazione e di fantasia che le serie di valore cercano. Ammaniti va oltre la sua fama di scrittore mettendo costantemente tutto in discussione non accontentandosi di inseguire dei meri algoritmi che influenzano il gusto degli spettatori, cercando di spezzare questa catena dalla quale siamo influenzati.”

“Anna”: il regista Niccolò Ammaniti racconta il distopico racconto della serie Sky Original

Secondo progetto televisivo dello scrittore Premio Strega per “Come Dio comanda”, ancora con Sky dopo il successo de “Il Miracolo”, Ammaniti è creatore e regista della serie di cui firma anche la sceneggiatura assieme a Francesca Manieri (“Il Primo Re”, “Il Miracolo”, “We Are Who We Are”). “Anna” come detto è il distopico racconto di un mondo distrutto: una fiaba per adulti che narra l’incredibile viaggio che la giovanissima protagonista dovrà intraprendere fra le rovine della civiltà che fu, “il prima”, in cerca di un futuro possibile per sé e per il fratellino.

“Anna”: il regista Niccolò Ammaniti racconta il distopico racconto della serie Sky Original

“Confesso che, dopo aver chiuso il romanzo omonimo ‘Anna’, ho continuato a pensare per tanto tempo alla sua storia. Nel libro mi ero concentrato solo sulla protagonista e immaginavo come avrebbe affrontato il futuro e superato i limiti di quella strana esistenza” – afferma Ammaniti “Da lì ho iniziato ad immaginare altre storie che, come dissi al mio editore, volevo aggiungere in modo da costruire per ogni personaggio un passato specifico, ma non sapevo come svilupparli. Quando poi furono acquistati i diritti di sfruttamento suggerii di sviluppare di più i personaggi e quando si è giunti alla scelta del regista, ho deciso di mettermi in gioco perché volevo vedere se la mia storia poteva incarnarsi nei bambini che hanno lavorato con noi corrispondendo a quella alla mia immaginazione.”

Un progetto quello di “Anna” dalla lunga lavorazione interrotta oltretutto anche dal Covid – 19, che ha fuso, se così si può dire, la realtà con la finzione, basti pensare alla strana epidemia della storia chiamata “la Rossa” che uccide gli adulti e risparmia i bambini i quali si ritrovano ad essere gli unici padroni di un mondo alla deriva.

“’Anna’ ha avuto una gestazione lunga e una scrittura ancor più lunga. La prima bozza è stata scritta prima de ‘Il Miracolo’ e ci abbiamo lavorato molto con Francesca, abbiamo fatto un giro lunghissimo on the road in Sicilia per immaginare i luoghi che caratterizzavano un mondo post pandemico con la natura che si riprendeva i propri spazi in una realtà abitata solo da bambini” – prosegue Ammaniti “La ricerca delle location è stato un periodo lunghissimo, ma ancor di più lo è stato il casting e quando siamo finalmente partiti non ci sembrava vero. E’ stata una serie faticosa e avevo paura fisicamente di non farcela. Ci siamo mossi tra la Sicilia, il Lazio e la Toscana per le riprese e quando all’improvviso è arrivato il Covid non ne abbiamo focalizzato la gravità e siamo scivolati nel lockdown senza sapere se potevamo continuare o meno.”

“Mi sono impressionato di fronte a questo inquietante cortocircuito tra realtà e finzione, soprattutto perché avendo alle spalle studi in biologia ho immaginato lo sviluppo della malattia virale presente nel romanzo chiamata ‘La Rossa’, che si manifesta sulla pelle con delle chiazze rosse. All’inizio non trovavo molte similitudini con l’epidemia di Covid, poi però la realtà ha fatto irruzione. Immaginare un’epidemia virale è stato un espediente narrativo perché volevo analizzare le difficoltà dei rapporti che intercorrono tra gli adulti e i bambini/adolescenti, ma non avrei mai immaginato niente di simile nella realtà” – Ammaniti conclude dicendo“In ‘Anna’ si parla di morte della maturità, perché quando si cresce ci perdiamo l’infanzia, il gioco, parte della fantasia, ed io ho sempre avvertito tutto questo come una morte effettiva. ‘Anna’ rappresenta questo, varca un confine e dopo c’è il nulla e per questo è importante e fondamentale ricordare ciò che siamo stati nella nostra infanzia e poi nella nostra adolescenza, mentre entriamo nel mondo degli adulti.”

“Anna”: il regista Niccolò Ammaniti racconta il distopico racconto della serie Sky Original

Nel cast l’esordiente Giulia Dragotto (14 anni, di Palermo, scelta fra oltre duemila candidate) è Anna, tenace e coraggiosa, che parte alla ricerca del fratellino rapito, Astor – interpretato da Alessandro Pecorella (9 anni, anche lui alla sua prima apparizione in TV).  Anna ha come guida il quaderno che le ha lasciato la mamma (interpretata da Elena Lietti – “Il Miracolo”, “Tre piani”) con le istruzioni per farcela, Il Libro delle cose importanti. E giorno dopo giorno scopre che le regole del passato non valgono più, dovrà inventarne di nuove. Al loro fianco gli esordienti Clara Tramontano e Giovanni Mavilla, nei panni della perfida Angelica, la regina dei Blu, e di Pietro, ragazzino di cui Anna si innamorerà, e Roberta Mattei (“Veloce come il vento”, “Il Primo Natale”) che nella serie sarà “La Picciridduna”.

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