Alessio Cremonini dirigerà Anna, il film biografico su Anna Magnani che celebrerà l’iconica attrice italiana.
Un film biografico dedicato alla leggendaria attrice italiana Anna Magnani, protagonista di Roma città aperta e La rosa tatuata, è in fase di sviluppo presso Indiana Production , la società con sede a Milano e Roma che ha prodotto la serie in costume Netflix: Il Gattopardo, che debutterà nel 2025.
Intitolato: Anna, come riportato da Deadline, dietro la macchina da presa del film ci sarà Alessio Cremonini, regista di Sulla mia Pelle, il quale ha anche scritto la sceneggiatura assieme all’attrice Olivia Magnani, nipote dell’iconica attrice e figlia del suo unico figlio Luca Magnani.
Il lungometraggio si concentrerà su un periodo cruciale della vita di Anna Magnani, quando, tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio degli anni ‘60, suo figlio stava diventando maggiorenne e lei stava affrontando il nuovo ruolo di madre nel dramma Mamma Roma di Pier Paolo Pasolini del 1962 .
Le riprese di Anna dovrebbero iniziare nel 2025, e al momento non è stato diffuso alcun dettaglio in merito al casting per il ruolo della Magnani, così come dei molti personaggi famosi del mondo del cinema e dell’arte italiana che hanno incrociato il cammino dell’indimenticabile attrice.
Attraverso un comunicato, Indiana Production ha affermato che il film sarà: “un viaggio nel tempo senza nostalgia, che esplorerà cosa significhi essere un’attrice e un’artista moderna: un’anti-diva, autonoma e irriverente. Sempre vicina al suo pubblico. È stata la prima attrice a rompere la barriera dell’essere intoccabile, uscendo dallo schermo per stare in mezzo a noi”.
“Anna Magnani non è stata solo un’attrice, ma una forza della natura che ha riscritto le regole del cinema e della rappresentazione femminile sul grande schermo. Con questo film vogliamo raccontare la sua anima libera e profondamente moderna”, ha affermato Cremonini che nel 2018 ha stupito tutti con il film Sulla mia Pelle, presentato alla Mostra di Venezia, e con i successivi drammi ambientati in Siria: Profeti e Border, e che per questo progetto potrà attingere ai vasti archivi personali della famiglia della Magnani.
“Immaginare e scrivere questo film è come cercare di interpretare e decifrare l’essenza di un’attrice complessa, profondamente misteriosa e rivoluzionaria, che ha contribuito ad ampliare gli orizzonti di uomini e donne molto prima del femminismo”, ha affermato.
Fabrizio Donvito, co-responsabile della Indiana Production e produttore principale del progetto, ha affermato che l’obiettivo è quello di catturare la vita di “una donna straordinaria per il suo tempo. Era totalmente libera e indipendente e ha costruito una carriera e un corpus di lavori eccezionali per una donna a quel tempo. Anna Magnani dev’essere al cinema, sul grande schermo, dove è cresciuta”.
Anna Magnani
Dopo aver raggiunto la fama nel classico neorealista del 1945 di Roberto Rossellini Roma città aperta, la Magnani è diventata una delle attrici italiane più importanti del dopoguerra, lavorando anche con il regista in L’Amore: The Human Voice e The Miracle and Volcano. Altri momenti salienti della carriera nei primi anni ’50 includono Bellissima di Luchino Visconti e La carrozza d’oro di Jean Renoir.
La Magnani trascorse anche del tempo a Hollywood, vincendo un Oscar per la sua interpretazione in La rosa tatuata (1955), basato sull’opera teatrale di Tennessee Williams; apparendo al fianco di Anthony Quinn in Selvaggio è il vento (1957) di George Cukor, per il quale fu anche candidata all’Oscar, e recitando anche in Il fuggitivo (1960) con Marlon Brando.
Tornata in Italia, la Magnani intraprese un nuovo capitolo della sua carriera interpretando il ruolo di una prostituta determinata a dare una vita migliore al figlio in Mamma Roma (1962) di Pier Paolo Pasolini.
Sullo sfondo del suo lavoro, l’attrice aveva la reputazione di essere uno spirito libero, che aveva cresciuto da sola il suo unico figlio Luca Magnani, dopo essersi separata dal padre attore prima della sua nascita nel 1942. Sfidò anche le convenzioni sui ruoli femminili, le apparenze e l’invecchiamento, dichiarando in modo famoso: “Invecchiando, non voglio sembrare più giovane, voglio sembrare più felice”.