La recensione della serie sky su Alfredino Rampi: Alfredino – Una storia italiana”: un dolore vivo nel cuore dell’Italia.
Tra le molte tragedie che hanno segnato la storia dell’Italia contemporanea, poche hanno lasciato un segno tanto profondo quanto quella del piccolo Alfredo Rampi. Nel giugno del 1981, il Paese intero si fermò, paralizzato davanti allo schermo, in attesa di un miracolo che purtroppo non arrivò mai. La vicenda del bambino di sei anni caduto in un pozzo artesiano a Vermicino è diventata il simbolo di un’Italia commossa, sgomenta, ma anche pronta a cambiare.
A distanza di oltre quarant’anni, Sky Original – in collaborazione con Lotus Production – sceglie di ripercorrere quella dolorosa pagina della nostra memoria collettiva con la miniserie Alfredino – Una storia italiana, diretta con grande delicatezza da Marco Pontecorvo. Una scelta audace e carica di responsabilità, che va ben oltre il semplice racconto di un dramma: l’intento dichiarato della produzione non è infatti quello di riportare in scena la sofferenza, ma di dare spazio a ciò che da essa è nato. Una testimonianza di tenacia, di impegno civile e di altruismo che ha portato alla nascita della Protezione Civile come oggi la conosciamo.
Un racconto necessario
Come ha dichiarato Antonella d’Errico, Executive Vice President Programming di Sky Italia, “raccontare questa storia non è stato semplice, ma era necessario”. La serie non si limita a ricostruire fedelmente la cronaca, bensì si concentra sul “dopo”, su ciò che è seguito alla tragedia e che troppo spesso resta nell’ombra: l’impegno della famiglia Rampi, e in particolare di Franca Rampi, madre di Alfredino, nel trasformare il dolore in azione concreta. Il Centro Alfredo Rampi, nato poco dopo la morte del bambino, rappresenta una delle più alte forme di elaborazione del lutto attraverso la costruzione del bene comune.
Proprio questo aspetto viene posto al centro della narrazione, evitando volutamente la spettacolarizzazione del dolore. Il regista Pontecorvo ha scelto, in accordo con la famiglia Rampi, di non mostrare mai il piccolo Alfredo nel pozzo, trasformando la sua assenza in una presenza ancora più intensa e potente.
Il valore umano oltre la tragedia
Lo sforzo produttivo è evidente anche nella cura della sceneggiatura, firmata da Barbara Petronio (anche produttrice creativa) e Francesco Balletta. La loro narrazione si muove con rispetto, empatia e consapevolezza storica. Il racconto si fa intimo e collettivo allo stesso tempo, riportando lo spettatore nei luoghi, negli stati d’animo e nelle contraddizioni di un’Italia impreparata ma desiderosa di evolversi.
Il cast è semplicemente straordinario. Anna Foglietta, nei panni di Franca Rampi, restituisce con profonda umanità il coraggio e la dignità di una madre capace di trasformare il suo dolore in impegno per gli altri. La sua interpretazione è toccante, sincera, carica di una forza silenziosa che commuove. Accanto a lei, Luca Angeletti nel ruolo del padre Ferdinando, riesce a tratteggiare con intensità il difficile equilibrio tra disperazione e forza. L’emozione che entrambi trasmettono è autentica, mai forzata.
Francesco Acquaroli, Vinicio Marchioni, Valentina Romani, Riccardo De Filippis e Massimo Dapporto – nei panni del Presidente della Repubblica Sandro Pertini – arricchiscono il quadro corale di figure che hanno partecipato ai disperati tentativi di salvataggio, ciascuno portando un frammento di umanità e di dedizione.
Una memoria che unisce
Quello che Alfredino – Una storia italiana riesce a fare è restituire una memoria collettiva, riannodando i fili tra le generazioni. Chi visse in diretta quelle ore drammatiche, rivedrà impressi sullo schermo il clima emotivo e sociale di quei giorni. Chi invece è nato dopo potrà conoscere una vicenda che ha segnato per sempre il nostro Paese, dando origine a una nuova consapevolezza dell’importanza della prevenzione, del coordinamento nei soccorsi, e soprattutto del valore della vita.
Come ha sottolineato Nils Hartmann, Senior Director Sky Original Productions, “questa serie è un appello alla parte migliore di noi, alla capacità di un Paese di rispondere, di unirsi, di prendersi cura dei più fragili”. È questo il messaggio che attraversa ogni episodio: la forza di reagire, la possibilità di imparare dagli errori, l’urgenza di trasformare la sofferenza in cambiamento.
Alfredino – Una storia italiana non è solo una serie televisiva, ma un’opera di memoria e civiltà. È un racconto che commuove, che invita alla riflessione, che non cerca colpevoli ma pone domande. Domande sulle responsabilità, sulla solidarietà, sul senso profondo dell’essere comunità. Con grande sensibilità, Sky e tutti i protagonisti del progetto hanno saputo restituire dignità a una ferita mai rimarginata, trasformandola in un’eredità preziosa per il futuro. Una storia straziante e luminosa allo stesso tempo. Necessaria, oggi più che mai.
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Emanuela Giuliani
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