“la Stranezza”: il film di Roberto Andò domina il fine settimana con il ponte del 1° novembre

“la Stranezza”: il film di Roberto Andò domina il fine settimana con il ponte del 1° novembre

Uscito in sala giovedì 27 ottobre, “La Stranezza” di Roberto Andò, ha dominato il lungo fine settimana con il ponte del 1° novembre con un grandissimo risultato al box office: ieri quasi 71mila ingressi e mezzo milione di euro.

Nel giorno festivo del 1° Novembre il film con Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone aggiunge 489.556 euro e 70.927 ingressi portandosi, dopo 6gg di programmazione, a € 1.889.322 con 280.123 spettatori. Rispetto ai giorni precedenti l’incasso media per copia è cresciuto di oltre il 57% raggiungendo i 1.046 euro.

“La reazione e i commenti del pubblico e della critica sulla Stranezza mi riempiono di gioia. Il film è nato dal desiderio di fare una commedia originale con un cast potente e inedito e un risultato così importante al botteghino in un periodo così difficile è già un premio” – ha dichiarato Roberto Andò.

Presentato nella sezione Grand Public della 17esima Festa del Cinema di Roma, “La Stranezza” è interpretato da Toni Servillo, Salvo Ficarra e Valentino Picone, ed è una produzione Bibi Film e Tramp Limited con Medusa Film e Rai Cinema, in collaborazione con Prime Video.

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1920. L’omaggio per l’ottantesimo genetliaco di Verga è l’occasione per un ritorno in Sicilia di Luigi Pirandello. All’arrivo a Girgenti una notizia dolorosa, la morte dell’amata balia Maria Stella, lo porta ad incontrare due becchini, Nofrio e Bastiano, due esseri singolari che per diletto praticano anche il teatro.  Un banale disguido impedisce e ritarda il funerale della balia e costringe lo scrittore ad addentrarsi con i due becchini nei gironi infernali della corruzione degli addetti al cimitero e poi ad attendere che l’incidente si risolva nella sua casa nella valle del Caos.

Ossessionato da un’idea strana e ancora indefinita, la creazione di una nuova commedia, Pirandello trascorre lì ore inquiete e febbrili durante le quali si susseguono visioni spettrali, ricordi, malinconiche apparizioni.

Ritornato a Girgenti dopo l’incontro con Giovanni Verga, sempre più incuriosito dal fascino singolare dei due becchini, Pirandello ne spia le prove e assiste alla prima della loro nuova farsa: La trincea del rimorso, ovvero Cicciareddu e Pietruzzu.

Nel teatrino in cui si è radunato l’intero paese, durante la spassosissima recita a un certo punto accade un evento imprevisto che costringe Nofrio e Bastiano a interrompere la rappresentazione. Repentinamente, in sala, l’atmosfera vira dal comico al tragico, e si trasforma in una resa dei conti totale in cui a confrontarsi sono la platea e gli attori. Pirandello spia ogni minima parola, ogni minimo gesto di quella comunità dolente e ne sembra insieme divertito e turbato.

Roma, 1921. Al Teatro Valle si è raccolto il pubblico delle grandi occasioni per la prima dei Sei personaggi in cerca d’autore di Luigi Pirandello. In platea, ci sono anche Nofrio e Bastiano, ospiti dell’autore. La recita inizia e i due assistono sorpresi e rapiti, come d’altronde anche gli altri spettatori, al susseguirsi di situazioni paradossali proposte dal commediografo nella sua commedia, sino a un finale imprevedibile.

La Redazione


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