Giffoni 2022: Impact!, Edoardo Borgomeo: “Cinema e letteratura strumenti per tutelare le risorse idriche”

Giffoni 2022: Impact!, Edoardo Borgomeo: “Cinema e letteratura strumenti per tutelare le risorse idriche”

In tempi di siccità e di climate change parlare di acqua e di tutela della risorsa idrica diventa quasi un dovere morale. Non si sottrae Giffoni che a queste tematiche ha dedicato un altro, importante capitolo della sua storia, Verde Giffoni. Per Edoardo Borgomeo, infatti, quello a #Giffoni2022 è un ritorno dopo un incontro, molto seguito e molto apprezzato, lo scorso aprile proprio nel corso della prima edizione di Verde Giffoni.

Borgomeo, ricercatore associato all’università di Oxford, autore del libro “L’oro blu” edito da Laterza, ha una grande capacità di divulgazione. Che ha confermato anche durante l’incontro di questo pomeriggio con i ragazzi di Giffoni Impact!. La storia dell’acqua Borgomeo l’accosta a quella di Alice nel Paese delle Meraviglie. Spesso, nel corso del suo intervento, farà riferimento alle scienze umane, al cinema come alla letteratura, in una multidisciplinarietà che colpisce i ragazzi e li appassiona.

Quella dell’acqua è una storia paradossale. E Borgomeo ne cita tre: il paradosso del valore – per cui l’acqua ha un grandissimo valore, vitale, ma non ha un prezzo e per questo viene facilmente sprecata – il paradosso dell’offerta – secondo il quale c’è la convinzione che in qualche modo l’acqua si recupera sempre, anche dissalando quella del mare. Questo porta ad uno spreco proprio nelle zone in cui c’è più carenza idrica – e, infine, il paradosso dell’acqua in bottiglia secondo il quale compriamo due volte una cosa che abbiamo già. In questo l’Italia supera tutti i Paesi del mondo pur avendo in ogni casa acqua potabile.

Da qui il discorso si fa ampio. E Borgomeo dice che sono proprio le scienze umane a poter venire incontro a questa esigenza di comprensione. Ancora, le scienze umane, insieme anche a strumenti di marketing, possono condizionare scelte, comportamenti, portare al cambiamento di abitudini. Con l’obiettivo di tutelare la risorsa, di evitare gli sprechi. E tra i cambiamenti da introdurre ci sarebbero quelli alimentari, considerando quanta acqua si consuma per la lavorazione delle carni. Insomma, si spreca molta più acqua per produrre un hamburger che per farsi un paio di docce: “In un sistema come quello italiano” – ha spiegato Borgomeo “la politica non si occupa di scelte individuali e non si possono nemmeno introdurre modalità autoritarie. E allora torniamo a Giffoni, a quello che fa a Giffoni, alle scienze umane. Sempre di più il cinema o la letteratura dovranno occuparsi di queste tematiche e facendolo influenzeranno i comportamenti delle persone”. Allo stesso modo anche per ridurre il consumo di acqua in bottiglia: “In questo caso” – ha aggiunto Borgomeo – “molto può fare il marketing. Se le aziende di imbottigliamento di acqua puntano sulla qualità e sulla purezza delle loro acque, ci vorrebbero campagne di sensibilizzazione che vanno in direzione contraria. Alla lunga si potranno cambiare questi comportamenti. Le giovani generazioni già lo fanno”.

Infine, un passaggio sulla gestione della risorsa. Per Borgomeo si sono susseguite negli anni visioni ideologizzate. Per lui la gestione dell’acqua non può essere intesa in termini mercantilistici, deve perciò restare pubblica, ma l’introduzione di criteri aziendalistici serve per garantire efficienza e sostenibilità della gestione stessa.

La Redazione


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