“Alla mia piccola Sama”, dal 28 maggio su Sky Arte il racconto di una giovane madre e della figlia durante il conflitto in Siria

“Alla mia piccola Sama”, dal 28 maggio su Sky Arte il racconto di una giovane madre e della figlia durante il conflitto in Siria

“Alla mia piccola Sama” è un viaggio intimo nell’esperienza femminile della guerra, una lettera d’amore di una giovane madre a sua figlia. Il film, in onda su Sky Arte venerdì 29 maggio alle 21.15, racconta la storia di Waad al-Kateab attraverso gli anni della rivolta di Aleppo, in Siria, quando si innamora, si sposa e dà alla luce Sama, il tutto mentre intorno esplode il conflitto.

Il racconto raccoglie storie incredibili di perdita, risate e sopravvivenza mentre Waad si chiede se fuggire o meno dalla città per proteggere la vita di sua figlia, in un momento in cui partire significa abbandonare la lotta per la libertà per la quale ha già sacrificato così tanto. Il film è il primo lungometraggio dei registi premiati con l‘Emmy, Waad al-Kateab ed Edward Watts.

La storia di Waad inizia nel 2012 quando era studentessa di marketing alla Aleppo University. Le proteste contro la terribile dittatura di Assad scoppiano anche all’interno dell’ateneo e Waad è una delle prime a prenderne parte. Con la sua macchina fotografica documenta la gioia e l’ottimismo di quei primi giorni. È allora che incontra un giovane medico di nome Hamza e tra attacchi aerei e bombe si sposano, riprendendo ogni momento con la loro telecamera.

Dopo poco tempo Waad rimane incinta e nonostante la paura, Waad e Hamza decidono di non fuggire dalla città come molti altri, ma di restare e continuare a combattere per la libertà rendendosi conto che quella lotta non è più solo per loro ma soprattutto per il futuro della figlia. Sama nasce il 1 ° gennaio 2016, un piccolo raggio di speranza in mezzo caos. Hanno la gioia di essere diventati genitori che dà loro la forza di resistere a lungo, ma non evita che quando la situazione precipita siano comunque costretti all’esilio.

Sama diventa un simbolo di amore e speranza che la violenza dei tiranni non potrà distruggere.

La Redazione


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