Da “Judy” a “Rocketman” i Costume Designer parlano delle loro creazioni

Da “Judy” a “Rocketman” i Costume Designer parlano delle loro creazioni

Molti film della stagione in corso sono stati drammi o commedie in costume che hanno richiesto un team di creativi responsabili del costume design particolarmente abili. Secondo Arianne Phillips, i costumi definiscono meglio un personaggio e ne rivelano alcuni fondamentali aspetti del carattere, ed a tal proposito cita un’affermazione di Laurence Olivier, secondo cui è bene iniziare a costruire un personaggio partendo dalle sue scarpe.

Ma diamo uno sguardo ad alcuni titoli in questione della stagione iniziando con gli abiti indossati da Leonardo DiCaprio in “C’era una volta a…Hollywood”. Per dar vita al personaggio di Rick Dalton interpretato da quest’ultimo, Arianne Phillips si è consultata con Quentin Tarantino il quale ha una conoscenza del genere Western assolutamente grandiosa. Quando Dalton sta girando “Lancer”, il suo abbigliamento riflette lo stile di Dennis Hopper e Peter Fonda e rispecchia la situazione culturale americana presente alla fine degli anni ’60.

In “Rocketman” invece, Julian Day per vestire il personaggio di Elton John, il cui volto è quello di Taron Egerton, ha creato più di 85 outfit, per cui sono stati utilizzati circa un milione di cristalli Swarovsky. Con l’aumentare della fama infatti l’abbigliamento dell’iconica star dentavano sempre più stravaganti, una sorta di ode in stile “Il mago di Oz” in grado di riflettere la fantasia che l’artista portava con sé sul palco. A detta della designer, ogni costume di Elton era totalmente straordinario ed eccentrico.

Per “Judy”, incentrati sulla leggenda del cinema e spettacolo Judy Garland, il regista Rupert Goold ha chiesto alla sua costumista un lungo abito floreale che rispecchiasse lo stile dell’attrice. Secondo la donna, è stato molto difficoltoso trovare un abito che non sembrasse preso dai grandi magazzini e che vestisse l’esile silouhette di Renée Zellweger, la quale ha aiutato e collaborato con i vari membri della squadra dei costumi.

Infine, Ruth E. Carter ha dichiarato che un costumista deve essere anche una sorta di antropologo, specialmente quando a che a fare con un personaggio che fa parte dell’immaginario collettivo. La costumista ha espresso il suo pensiero in merito a “Dolemite is my name”, il film con Eddie Murphy distribuito da poco su Netflix. Carter ha collaborato con l’attore per ben sette volte e, ormai, sa chi si trova di fronte. Uno dei suoi compiti è stato quello di trasformare le scarpe di Eddie in un modello rialzato anni ’50.

FONTE THR


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