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Dave Bautista ha rischiato la sua carriera per difendere James Gunn.

Dave Bautista ha rischiato la sua carriera per difendere James Gunn.

Nel luglio del 2018, Dave Bautista, profondamente colpito dalla decisione della Disney di licenziare James Gunn, e dal fatto che quest’ultimo non si sarebbe più occupato del terzo episodio de “Guardiani della Galassia”, saga che lo ha reso celebre grazie al ruolo di Drax, si schierò in difesa dell’amico regista mettendo a rischio la sua carriera.

Ora, a distanza di un anno, l’attore è uno dei personaggi più richiesti del panorama dello spettacolo, ed oltre ad essere presente nei prossimi progetti di Denis Villeneuve e Zack Snyder, il prossimo 12 luglio arriverà al cinema con la commedia “Stuber”, in cui interpreta il suo primo ruolo da protagonista in un film di uno studio.

A convincerlo ad accettare, sono stati il desiderio di mettersi alla prova e la partecipazione nel cast di Nanjiani.

“Quando si legge uno script e si prova immediatamente qualcosa, allora, senza dubbio, si tratta della sceneggiatura giusta” – Ha affermato nel corso di in intervista con The Hollywood Reporter, e ridendo alla domanda se si fosse preparato guidando un Uber per un giorno intero o guardando vecchi film quali “Arma Letale” o “Beverly Hills Cop”, ha rivelato di aver trovato nel divertente e politicamente scorretto “48 ore”, un buon punto di riferimento, soprattutto nella performance di Nick Nolte, ed attribuendo la buona riuscita del suo lavoro al regista Michael Dawse, che gli ha permesso di entrare nella parte, recitando le battute con il giusto ritmo.

Tornando a l’affaire Gunn, le preoccupazioni causate dalla posizione presa, ha provocato l’interruzione del rapporto di lavoro tra Bautista e i suoi agenti, ora rappresentato da Jonathan Meinster e non più Brett Norensberg.

L’ex wrestler ammette che lavorare con Gunn è come indossare sempre lo stesso comodissimo paio di jeans, e di aver già discusso con lui del suo possibile cammeo in “The Suicide Squad”, spiegando infine la differenza tra lo stile di vita di un lottatore con quella di un attore, dicendo che mentre il primo richiede un grande impegno fisico, per il secondo è più una questione mentale, ed ha espresso il suo pieno appoggio sull’eventuale presenza di Hemsworth in “Guardiani della Galassia Vol. 3”.

FONTE THE HOLLYWOOD REPORTER.


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