“COCAINE – LA VERA STORIA DI WHITE BOY RICK” – Recensione: al cinema dal 7 marzo distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia

“COCAINE – LA VERA STORIA DI WHITE BOY RICK” – Recensione: al cinema dal 7 marzo distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

Basato su eventi realmente accaduti, il regista Yann Demange, e gli sceneggiatori Andy Weiss, Logan e Noah Miller, con “COCAINE: LA VERA STORIA DI WHITE BOY RICK”, film presentato in anteprima mondiale al Festival di Telluride e che ha partecipato a diversi festival internazionali tra cui il Festival internazionale del film di Toronto, portano lo spettatore nella Detroit dominata dalla corruzione e dalla diffusione del crack degli anni ’80.

Uno scenario che spingerà il quattordicenne Richard Wershe Jr., soprannominato per l’appunto White Boy Rick, ad essere prima il più giovane informatore della polizia federale, e successivamente, dopo essere stato manipolato ed abbandonato da quest’ultima, uno dei più importanti spacciatori della zona, fino all’arresto e alla condanna all’ergastolo nel 1987, poiché trovato in possesso di 8 kg di cocaina.

Nel ruolo del padre, Richard Wershe Sr., l’attore premio Oscar® nel 2014 per la sua interpretazione in “Dallas Buyers Club” Matthew McConaughey. Tra i protagonisti del film anche Bel Powley, Jennifer Jason Leigh e Bruce Dern.

“Ero alla ricerca di un nuovo progetto e mi sono imbattuto in questa storia. Ho pensato subito che si trattasse di qualcosa di vero, che parlasse di vita reale, delle vicende di un essere umano” – racconta Matthew McConaughey – “È una di quelle storie in cui la realtà supera la finzione, la vita reale diventa più entusiasmante, più spaventosa e a tratti più paradossale della finzione. Questa storia ha tutto.”

“Ciò che più mi ha colpito inizialmente in questo progetto erano le scene tra padre e figlio” – afferma Yann Demange, al suo secondo lungometraggio da regista dopo il film d’esordio ’71 – “Ho visto questa storia come l’opportunità per raccontare e affrontare il tema della lotta per il sogno americano. Le vicende di una famiglia che cerca di restare unita contro ogni previsione. Questo è ciò che più mi ha colpito di questo progetto, anche più della storia dell’informatore dell’FBI”.

Nel ruolo di Rick jr. il diciottenne di Baltimora Richie Merritt. Scelto attraverso un casting lanciato in tutta America dal regista Yann Demange, Merritt è alla sua prima esperienza cinematografica. “È stata un’esperienza completamente nuova per me. Onestamente, non credevo stesse accadendo davvero” – racconta il protagonista, che aggiunge – “In un batter d’occhio ero su un aereo e stavo per conoscere Matthew McConaughey. È successo tutto così in fretta. Quando mi sono finalmente ambientato ho dato un’occhiata in giro e ho pensato ‘ok, è tutto pazzesco!’”.

Una storia grottesca dalla rappresentazione, narrazione e ritmo dinamici, scanditi dalle musiche e dai colori degli anni’80, tra il degrado degli isolati e i locali più noti, in grado di focalizzare l’attenzione non lasciando nulla in sospeso. Un’esposizione e descrizione concentrata e mirata degli eventi chiave, che non scivola nel dramma e perde nel superfluo, bensì mostra in modo chiaro e lineare il percorso intrapreso da Rick, la sia precaria situazione ed i fragili legami ed equilibri familiari. Dal rapporto con il padre, a quello con la sorella Donna tossicodipendente, al conflitto della ragazza con il genitore, concedendo il tempo di riflettere solo a visione terminata.

“COCAINE: LA VERA STORIA DI WHITE BOY RICK”, arriverà nelle sale cinematografiche il 7 marzo distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.

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