“AQUAMAN” – Recensione: il Protettore dei Mari

“AQUAMAN” – Recensione: il Protettore dei Mari

Arriva il 1 gennaio, diretto da James Wan: “AQUAMAN”, la storia del Protettore dei Mari, metà uomo e metà atlantideo, Athur Curry. Un’avventura che non solo né svelerà le origini, bensì spingerà il nostro eroe oltre i propri limiti, confrontandosi con sé stesso fino a scoprire se sia veramente degno di essere ciò per cui è nato, ossia un Re.

Creato dalla mente di Mort Weissigner e Paul Norris, ed apparso per la prima volta nel 1941, sulla rivista antologica More Fun Comics, il biondo ed atletico Arthur/Aquaman, considerato un lupo solitario, frutto dell’amore tra un guardiano di un Faro e la Regina di Atlantide, Atlanna, in questo nuovo racconto del visionario regista, metterà a dura prova la propria forza e il proprio coraggio, tentando di fermare l’imminente conflitto tra terra e mare.

Una sfida in cui, grazie agli insegnamenti di Vulko, consigliere del Sovrano di Atlantide e del fratellastro Orm, e all’incitamento di Mera, Principessa del Regno Oceanico di Xebel, recupererà il Perduto Tridente di Atlan, che solamente il vero Re può impugnare.

AQUAMAN”, tuttavia, nonostante attiri l’attenzione, con l’innegabile, brillante impatto visivo, purtroppo delude affascinando ma non conquistando. La narrazione, infatti, spesso caotica, risente dell’eccessiva elaborazione dei numerosi elementi e dettagli che affollano la vicenda, indebolendo e penalizzando, in particolare, le varie figure, protagoniste e non, prive di carisma, determinazione e di una personalità incisiva.

Una visione, quella degli infiniti 143 minuti, di cui si apprezzano i miglioramenti e l’intraprendenza, ma a cui non sono sufficienti la prestanza fisica di Jason Momoa, nelle vesti del supereroe, la seducente Amber Heard, in quelle di Mera, e l’ironia che caratterizza episodi e battute, ad immergere lo spettatore nello sconosciuto ed ammaliante mondo subacqueo. Mostrando, in conclusione, le tante lacune ancora da colmare e la lunga strada da percorrere, da parte della DC, prima di poter seriamente competere con i cugini della Marvel.

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