FESTA DEL CINEMA DI ROMA: “IL VIZIO DELLA SPERANZA” di Edoardo De Angelis si aggiudica il “PREMIO DEL PUBBLICO BNL”

FESTA DEL CINEMA DI ROMA: “IL VIZIO DELLA SPERANZA” di Edoardo De Angelis si aggiudica il “PREMIO DEL PUBBLICO BNL”.

“IL VIZIO DELLA SPERANZA” di Edoardo De Angelis, nelle sale cinematografiche da giovedì 22 novembre 2018, distribuito da Medusa, si è aggiudicato il “PREMIO DEL PUBBLICO BNL” della Tredicesima Edizione della Festa del Cinema di Roma, che ha visto presentati 91 film, in 266 proiezioni, suddivise nella 4 sale dell’Auditorium, con incremento del riempimento delle sale del 6%, tra cui le anteprime mondiali di “MIA E IL LEONE BIANCO” e “MILLENNIUM – QUELLO CHE NON UCCIDE”, 31 retrospettive ed omaggi, 30 paesi partecipanti.

Il premio, in collaborazione con il Main Partner della Festa del Cinema, BNL Gruppo BNP Paribas, è stato assegnato dagli spettatori che hanno espresso l proprio voto sui film in programma nella Selezione Ufficiale, utilizzando myCicero, con l’app ufficiale della Festa del Cinema, RomaFilmFest (realizzata da Pluservice), e attraverso il sito www.romacinemafest.org, con una percentuale del 20%.

SINOSSI.

“A ME NON MI UCCIDE NESSUNO”.

Lungo il fiume che scorre il tempo di Maria, il cappuccio sulla testa e il passo risoluto. Un’esistenza trascorsa un giorno alla volta, senza sogni né desideri, a prendersi cura di sua madre e al servizio si una madame ingioiellata. Insieme al suo pitbull dagli occhi coraggiosi Maria traghetta sul fiume donne incinte, in quello che sembra un purgatorio senza fine. E’ proprio a questa donna che la speranza un giorno tornerà a far visita, nella sua forma più ancestrale e potente, miracolosa come la vita stessa. Perché restare umani è da sempre la più grande delle rivoluzioni.

Nel fotogramma passato, presente e futuro. Nessuna presentazione dei personaggi, nessuna divagazione. La storia delle donne e degli uomini è scritta sul loro corpo: nelle cicatrici il passato, nei gesti il presente, negli occhi il futuro. Il corpo è lo strumento principale della narrazione perché la sua materia mobile esprime la trasformazione dei personaggi, è il veicolo tematico in quanto mostra la sua bellezza ferita di essere umani in attesa di qualcosa o qualcuno, disperati attaccati a un’ultima speranza, infine, il corpo esprime la volontà dell’anima di sovvertire l’ordine della disperazione, attraverso la resistenza, e, al momento giusto, la ribellione. Pensate a un inverno freddo, un tempo in cui attorno a noi sembra morto e accendiamo il fuoco per scaldarci, in attesa che cambi. La terra genera, la terra ospita, la terra lascia prosperare e poi sovrasta il corpo morto; il vento soffia sul fuoco e spinge l’acqua del fiume verso la terra, per ravvivarla. La vita si ostina a lottare contro la morte: l’arco del mondo si trasforma attraverso la nascita, la morte e la rinascita. Tutto ciò che resta immobile muore. Ciò che si muove vive. Per chi ha la forza di resistere, il premio è il miracolo del mondo che nasce.

QUI IL TRAILER DE “IL VIZIO DELLA SPERANZA”.

La Redazione.


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