The Lodgers – Non Infrangere le Regole di Brian O’Malley

The Lodgers – Non Infrangere le Regole di Brian O’Malley

“Bambino mio, Bambina mia….mai andare a dormire dopo la mezzanotte, mai far entrare uno sconosciuto in casa, mai lasciare l’altro da solo..”

Sono queste le tre regole a cui i gemelli Rachel (Charlotte Vega) ed Edward  (Bill Milner), orfani da tempo, devono rigorosamente rispettare, ricordandole e ripetendole, ogni qual volta che rischiano di trasgredirne una, attraverso un inquietante ed ossessiva litania, simile ad una dolce ninna nanna, con la speranza di evitare le ire delle presenze che governano, imprigionandoli, nella loro enorme, fatiscente casa.

Una maledizione tramandata di generazione in generazione, a cui i due fratelli sono costretti a sottostare, una catena dal tragico, e ripetitivo epilogo, impossibile spezzare, nei confronti della quale Rachel, contrariamente al suo gemello totalmente soggiogato da tale sinistro destino, decide di opporsi, cercando una via di uscita che possa finalmente renderla libera di vivere.

La speranza si accende nel momento in cui la ragazza attratta, e ricambiata, da Sean (Eugene Simon), ragazzo del posto di ritorno dalla guerra, pur di aiutare la propria amata, affronterà le oscure entità, mettendo a rischio la sua stessa vita.

The Lodgers: Non Infrangere le regole, diretto da Brian O’Mally, ambientato nell’Irlanda del 1920, avvolge la sua storia da una sempre affascinante atmosfera gotica, con l’obiettivo di accentuarne il tenebroso mistero legato al torbido fardello che incombe sui due giovani, ed attorno a cui ruota l’intera vicenda.

Tuttavia, la pellicola risente di uno sviluppo narrativo e rappresentativo, se pur semplice e fluido, estremamente prevedibile, su cui pesa, ulteriormente, la mancanza di un incisivo, ed emotivamente forte, elemento da brivido, in grado di sorprendere suscitando curiosità in un crescendo di suspense e tensione, tenendo con il fiato sospeso e facendo sobbalzare dalla poltrona lo spettatore.

The Lodgers-Non Infrangere le Regole, nonostante deluda in gran parte le aspettative, non riuscendo a coinvolgere focalizzando completamente l’attenzione, è una piacevole racconto spettrale dal tratto favolistico.

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