Chiamami col tuo nome – Recensione

CHIAMAMI COL TUO NOME – Recensione

Luca Guadagnino con: Chiamami col tuo nome, entra educatamente con silenziosa, delicata discrezione nell’animo, facendosi spazio in punta di piedi per poi irrompere, e scorrere ininterrottamente, con potente e vibrante emozione sotto pelle per tutto il corso della storia, toccando la mente attraverso la sensibile percezione e comprensione di ogni singola sua sfumatura emozionale.

Azioni e reazioni che passano dall’incertezza e smarrimento della scoperta, all’accettazione di quest’ultima, fino al vortice per una felicità voluta, cercata, sperimentata, raggiunta e, come prevedibile, svanita, implodendo nel vuoto di un incredula soffocata sofferenza, lasciando in dono la consapevole, matura, presa di coscienza del proprio essere.

Nella calda riviera ligure, dell’estate del 1983, il diciassettenne musicista Elio Perlam, interpretato magistralmente dal ventiduenne rivelazione Timothee Chalamet, in nomination agli Oscar come Miglior Attore, inaspettatamente, si innamora, ricambiato, dell’affascinante ventiquattrenne americano Oliver, un impeccabile Armie  Hammer, candidato come Miglior Attore non Protagonista, studente impegnato nella tesi post dottorato, ospite di turno, per volere del padre professore universitario, Lyle Perlman (Michael Stuhlbarg) nella loro casa al mare.

La travolgente passione che unirà i due giovani, segnerà per sempre le loro vite, e naufragherà traumaticamente in seguito al doloroso ritorno in America di Oliver.

Un amore universale che abbraccia ogni cosa attorno a sè, in cui  ogni elemento diviene parte integrante contribuendo alla nascita incisiva di un identità, raccontato attraverso la disarmante palese concretezza delle immagini, la cui assoluta tangibilità esprime l’essenza del sentimento in esso racchiuso, non concedendo spazio e tempo, a banali e superflue intuizioni ed allusioni, escludendo qualsiasi ma, sé e forse, e permettendo solo intime riflessioni nei confronti di un’opera a cui ci si arrende con il fiato sospeso e totale rispettosa commozione.

La viscerale rappresentazione, è valorizzata dall’accurata ed esaustiva costruzione della sceneggiatura, scritta da James Ivory,  la quale fa emergere personaggi e scene con decisione ed individualità, a cui si aggiungono la, semplicemente, splendida fotografia di Sayombhu  Mukdeeprom, in grado di trasmettere e far percepire il calore della stagione,  e le musiche della colonna sonora di Sufian Stevens, il cui ritmo segue, e rispecchia, il tumulto dei battiti del cuore dei protagonisti, favorendo, e rafforzando, il profondo contatto empatico stabilito con la storia fin dai primi momenti.

La pellicola, candidata dall’Academy anche per la Miglior Sceneggiatura e Miglior Canzone Originale, presentata, precedentemente, in anteprima mondiale nel gennaio 2017 al Sundance Film Festival , scelto dal National Board of Review e dall’American Film Institute come uno dei migliori film dell’anno, con tre candidature ai Golden Globe, centra l’obiettivo superando ampiamente le aspettative, catturando l’attenzione in modo totalitario.

Adattamento cinematografico del romanzo Call me by your name dello scrittore statunitense Andrè Aciman, Chiamami col tuo nome, distribuito dalla Warner Bros., nel cui cast figurano: Amira Casar , Esther Garrel e Victorie Du Bois, , arriverà nelle sale italiane il 25 gennaio, da non perdere.

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