12 Soldiers, la recensione del film di Nicolai Fuglsig

La recensione di: 12 Soldiers, il film diretto dal regista danese Nicolai Fuglsig con protagonista Chris Hemsworth.

Il regista danese Nicolai Fuglsig, basandosi sul romanzo di successo scritto da Doug Stanton, “Horse Soldiers”, spoglia Chris Hemsworth della celebre veste del Dio del Tuono, Thor, e gli affida il ruolo reale e ben più glorioso del Capitano Mitch Nelson, portando sul grande schermo la storia vera del coraggioso soldato e della sua squadra di berretti verdi.

All’indomani degli attentati dell’11 settembre, che colpirono al cuore il continente a stelle e strisce, sconvolgendo e coinvolgendo il mondo intero in un conflitto ancora oggi non del tutto risolto, il Capitano e i suoi uomini si offrirono volontariamente per essere i primi a sfidare i fedeli del regime fondamentalista talebano.

12 SOLDIERS, 12 uomini addestrati, specializzati e dotati di un avanzato equipaggiamento tecnologico, che si troveranno, inaspettatamente e loro malgrado, a fronteggiare non solo gli ovvi rischi della guerra in un territorio sconosciuto ed estremamente ostile, difficile da percorrere se non a cavallo, ma anche il viscerale sentimento di paura nato dalla necessità di fidarsi degli alleati locali. Per raggiungere la vittoria e tornare sani e salvi dai propri cari, dovranno stringere un accordo con i gruppi ribelli dell’Alleanza del Nord, una fragile coalizione di leader afgani uniti dal comune obiettivo di liberare il paese dai talebani, e in particolare con il signore della guerra Abdul Rashid Dostum.

La rappresentazione e la costruzione scenica risultano di notevole impatto, enfatizzando, forse in maniera eccessiva, il sentimento patriottico che da sempre contraddistingue il popolo americano. Il film incita, sostiene e sprona con veemenza i propri eroi, senza tuttavia scivolare nella retorica, ma senza neanche suscitare un coinvolgimento profondo. Il confronto tra il Capitano Nelson e Dostum appare forzato e poco sviluppato: quello che inizia come un rapporto di reciproca diffidenza e resistenza si trasforma in un’amicizia sincera e rispettosa, tuttora solida, ma senza l’intensità emotiva che ci si sarebbe potuti aspettare.

Nonostante la presenza nel cast di attori di grande calibro come Michael Shannon e Michael Peña, il film non riesce a superare le aspettative, risultando a tratti prevedibile e privo di una reale profondità emotiva. “12 Soldiers” è un’opera visivamente potente, ma che si limita a raccontare i fatti senza scavare a fondo nelle complessità psicologiche dei suoi protagonisti, lasciando così un senso di occasione mancata.

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Emanuela Giuliani

Il Voto della Redazione:

6


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